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8 Nov

INTELCO e la visione del mondo HR. Quando il referente unico è un vantaggio

Servizi a 360 gradi per accompagnare il cliente verso il futuro delle risorse umane, ma non solo. L’obiettivo di Intelco è andare oltre l’amministrazione del personale Anche quando si parla di risorse umane, la tecnologia è ormai ovunque. Nell’ambito dei sistemi gestionali e delle applicazioni specifiche create per il governo dell’area HR, lo snodo fondamentale resta tuttavia quello della semplicità. Questo mantra pervade anche Intelco, azienda Italiana che dal 1985 è impegnata a soddisfare le esigenze di clienti complessi, con applicativi verticali a supporto di servizi su misura, e non solo. In questa ottica, il modello di servizio di Intelco è strutturato per orchestrare un’offerta che, nella specificità dei progetti sviluppati, si traduce in una linea unica di valore, a partire dal sistema IRIS, applicativo sviluppato, customizzato e utilizzato dai collaboratori di Intelco, passando dal know how maturato e arrivando a Wrike, tool di collaborazione per la gestione progetti «Basandoci sul medesimo sistema, possiamo lavorare ogni giorno su una piattaforma che, a partire dall’utilizzo in casa, viene testata da noi in prima persona, e così aggiornata regolarmente per offrire nuove funzionalità sia ai colleghi che ai clienti che accedono alle loro interfacce personalizzate, seguendo una filosofia Kaizen» spiega Paolo Baiamonte, project manager di Intelco. MODELLO ORGANIZZATIVO Il modello organizzativo di Intelco parte da una visione aziendale che pone l’amministrazione del personale al centro di una serie di servizi in grado di portare l’impresa nel futuro delle risorse umane. «Un modello» continua Mattia Ronchi, project manager di Intelco «che possiamo considerare esclusivo per come viene strutturato all’interno e per le modalità con cui si apre al di fuori, mantenendo la sua linea di semplicità, trasparenza e innovazione. Con anni di esperienza alle spalle, è divenuto ormai chiaro che il mercato non cerca provider ma partner, professionisti che aiutino le realtà con cui si interfacciano a ottimizzare i processi interessati, partendo dalle risorse umane ma arrivando, se si vuole, ad approcciare tutte le aree aziendali fisiologicamente coinvolte, produzione, amministrazione, direzione e controllo di gestione, sono solo alcuni dei molteplici interlocutori a cui ogni giorno portiamo soluzioni innovative a supporto strategico». Il modello di business di Intelco, basato sull’operatività di una piattaforma flessibile, semplifica l’estensione e la scalabilità dei progetti rendendo possibile intervenire in tutti gli ambiti aziendali interessati, rispondendo alle esigenze del cliente nel momento stesso in cui emergono. «Ponendoci come unico interlocutore, diamo alle aziende l’opportunità di essere supportate nell’innovazione di flussi e processi che coinvolgono l’ufficio HR e tutte le aree aziendali interessate» sottolinea Baiamonte. «Fornire servizi a 360 gradi, per Intelco, vuol dire ragionare sempre in ottica di partnership, vista anche come “system integrator”, ovvero un supporto reale e strutturato volto a soddisfare le molteplici necessità delle aziende clienti» continua. «Copriamo l’intera linea di valore, partendo da servizi in ottica di safety & security, passando alle integrazioni da e verso sistemi terzi, arrivando alla consulenza normativa e giuslavorista e garantendo la gestione del costo del lavoro nelle sue molteplici sfaccettature» anche grazie a strumenti di budget integrati «accompagniamo il cliente nel suo percorso di evoluzione, mettendo in campo specifiche professionalità diversificate, orchestrate da figure guida». La guida è rappresentata dai project manager, che fanno un po’ da collante tra le varie aree di Intelco, coordinando gli specialisti applicativi, accelerando la risoluzione di possibili criticità e supportando l’evoluzione di un servizio a prova di successo. VALORE AGGIUNTO E SVILUPPI FUTURI Nei molti contesti aziendali che vivono periodi di trasformazione, pensiamo ai trasporti o alle utilities, Intelco offre al cliente il vantaggio di “parlare” lingue differenti, conoscendo a fondo le realtà in cui opera in diversi settori. Questo il significato di “referente unico” a cui spesso si riferiscono i due project manager, trasferendo il messaggio che più la realtà su cui si interviene è complessa, più è avvertibile il vantaggio di avere, lato cliente, un solo punto di riferimento per tutte le necessità del business esteso, comprese quelle che iniziano dall’area HR o la interessano in parte. «Spesso partiamo dalla richiesta di un aggiornamento dell’anagrafica per poi procedere con l’attivazione di altri progetti, come il controllo accessi, il gestionale via mobile e altro, divenendo “facilitatori” nel rapporto con l’utente». Questo è in fondo il ruolo del project manager moderno: un filo rosso che lega la visione aziendale con l’immagine che questa proietta al di fuori, tecnico e creativo allo stesso tempo, interprete e modellatore di ciò che il cliente si aspetta. Intelco sta vivendo un periodo di forte cambiamento, in positivo, a partire dalla sede, Inthouse, fino al consistente ampliamento del parco clienti. Un “dinamismo” che i due giovani project manager intendono come un modo per affrontare sempre nuove sfide, una sorta di carburante per tenere sempre acceso il motore della passione, essenziale quando dietro a un computer ci sono esseri umani, non solo macchine. Il secondo elemento è INTHOUSE, la casa di Intelco: nuova evoluzione dello spazio a Gussago (Bs), con aree esperienziali per dipendenti e visitatori. «Nuovi spazi per nuove esigenze. Copriremo un totale di 2.200 metri quadrati in open space e passeremo da 70 a 120 postazioni di lavoro, da quattro a otto meeting room, con un percorso che porterà gli ospiti a raggiungere un’area dedicata che replica tutti i servizi che Intelco offre. Dopo i risultati ottenuti, l’evoluzione di Inthouse si pone l’obiettivo di permettere a chiunque di vivere la quotidianità di Intelco, per capire a fondo come si muove il nostro ecosistema». Il terzo pilastro è INTEAM che guarda alla crescita professionale e umana delle risorse che lavorano per Intelco. «Una corretta organizzazione non è un codice astratto da applicare ottusamente, ma è un sistema flessibile che deve favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa, il wellbeing aziendale» – spiega Plebani. «E’ un’idea che include e amplia quella di welfare, che nasceva dall’esigenza di soddisfare il collaboratore da un punto di vista finanziario, con un sistema di incentivi, benefit, sconti, convenzioni. Oggi, i soldi non sono la sola misura del benessere: cerchiamo un lavoro che corrisponda alle nostre passioni e che ci consenta di […]
9 Set

INTELCO, l’integrazione che fa la differenza

Know-how, software e servizi per gestire e presidiare tutti i processi HR. L’AD Andrea Plebani apre le porte della sede bresciana. Un concentrato d’arte e funzionalità, verso il futuro della gestione del capitale umano Distinguersi nel folto mondo della gestione e amministrazione del personale non è semplice. Intelco, azienda bresciana nata nel 1985, non solo ci ha provato ma è riuscita negli anni a ritagliarsi un posto di rilievo in un segmento sfidante e in continua evoluzione. Si fa anche fatica a inquadrare il business del gruppo in un settore ben preciso, viste le innumerevoli opportunità di intervento rese possibili da un’idea mai banale di approccio al cliente, che sa andare oltre il prodotto per offrire un servizio, anzi un ecosistema entro cui, una volta entrati, non si vuole più uscire, coccolati da un partner che è una vera e propria famiglia, nell’accezione più italiana del termine. La dinamicità e la voglia di fare di Intelco viene trasmessa alla perfezione da Andrea Plebani, fondatore e amministratore delegato della società. Un uomo che, per sua stessa ammissione – «non ha mai smesso di sognare» – ponendosi sempre nuovi obiettivi non solo commerciali ma di visione. Nasce così il nuovo corso di Intelco, che si rispecchia in toto nella sede di Gussago, alle porte di Brescia, un quartier generale che non può essere inteso come “ufficio”, non nella sua declinazione classica. «Siamo una famiglia e come tale vogliamo comportarci verso le nostre maestranze» – spiega Plebani. «L’idea di realizzare un luogo di lavoro che fosse aperto, a misura d’uomo anche per contrastare i veloci tempi moderni, ci ha permesso di mettere a frutto in maniera concreta il modello che abbiamo di impresa. Dalle postazioni alle sale riunioni o di svago, il concetto è che ogni singolo elemento non si trova in un determinato posto per caso ma è parte integrante dell’ambiente, funzionale nella sua interezza, non solo per ciò che può offrire ma anche per la sua sola presenza». Non a caso, la sede nasce dal concetto di “Inthouse”, un progetto pensato per far sentire le persone e i clienti a proprio agio, come se fossero a casa, e su “Inteam”, una serie di attività volte a valorizzare il capitale umano, con percorsi di crescita e formazione, anche incentrati sulle soft skills. Il tutto a braccetto con il cloud, considerato che nella “casa” di Intelco non ci sono data center o server di scorta, con la nuvola sempre presente a rispondere alle esigenze di collaborazione, produttività e creatività. Attualmente, Intelco eroga i propri servizi grazie al supporto di 80 maestranze con l’obiettivo di raggiungerne 120 nel giro di un anno e mezzo. Un termine che vedrà prima l’ampliamento della struttura, capace di arrivare a 2.200 metri quadri, all’interno di un open space che sembra una galleria d’arte post moderna. «Abbiamo pensato a ogni particolare per far sentire le persone a loro agio» – afferma Plebani. «Se non tratti bene le tue maestranze come puoi pensare che queste possano raggiungere gli obiettivi condivisi? Migliorare la qualità del lavoro e creare un ambiente piacevole consente di raggiungere importanti risultati professionali, con ricadute positive sulle performance dell’azienda». Distinguersi dalla concorrenza Torniamo al punto iniziale: possiamo inserire l’operato di Intelco dentro canoni definiti? La risposta è no. Il core business dell’azienda è il servizio erogato tramite la piattaforma Iris, fulcro centrale della gestione e amministrazione del personale ma si tratta solo della punta di un iceberg ben più strutturato e complesso. «Attualmente, copriamo oltre 40 moduli applicativi differenti – spiega Plebani. Andiamo dalla produzione di cedolini e atti amministrativi, fino alla governance delle identità delle maestranze, sempre guardando all’innovazione e al futuro del lavoro. Basti pensare a un nostro cliente che ha deciso di trasformare centinaia di smartphone nelle chiavi di accesso ai tornelli, interfacciando questi con le operazioni MES dei macchinari in azienda e incrociando i dati periodici per capire come ottimizzare le attività, sempre tenendo ben in mente l’importanza della risorsa impegnata, i compiti assegnati e della privacy». Ma si va ben oltre: Intelco gestisce alcune delle pratiche che riguardano l’esercizio autostradale di una delle tratte più trafficate del territorio Italiano, innovando le metriche di un soggetto privato che di fatto interessa un ambito prettamente pubblico, quello delle arterie stradali nazionali. Competenze e unicità sono le parole chiave che definiscono il percorso di crescita dell’azienda. «È inutile girarci attorno» – afferma Plebani. «I nostri competitor sono molto bravi, ed è proprio per questo che Intelco, per competere, ha dovuto superare i propri limiti, lavorando sodo non solo per rispondere ai bisogni del territorio ma anche per prevenirli» come? «Sviluppando continuamente soluzioni utili alla reale innovazione del nostro Paese partendo dai processi Hr. Mi riferisco proprio alle opportunità offerte dai servizi che evito di definire “software” perché, sebbene possano essere utilizzati in maniera indipendente, sono parte di un ecosistema più ampio che rappresenta un unicum nel panorama italiano». Ed è questo continuo mettersi in discussione che ha reso Intelco un outsider di livello superiore, un’alternativa rispetto ai modus operandi tradizionali che, una volta “sperimentata” apre a scenari applicativi di cui si scorgeva appena il contorno all’orizzonte. «L’approccio camaleontico è essenziale. Siamo noi che dobbiamo adattarci al cliente e non viceversa. Entriamo nel suo quotidiano per conoscerlo al meglio e dunque soddisfare le sue necessità. E lo facciamo in maniera semplice e veloce» – l’AD. «Dopo una prima impostazione delle anagrafiche e le altre informazioni distintive di un’azienda, tutte le implementazioni che ne conseguono non richiederanno che un’attivazione rapida, perché automatizzata». Ascoltando le parole di Plebani viene in mente la logica informatica dei microservizi, moduli che risplendono di luce propria ma che, all’occorrenza, è possibile interconnettere per restituire una percezione più ampia di una piattaforma, completa nella sua totalità, fruibile nelle singole parti. «Per questo parliamo di copertura, sia tecnologica che umana. Possiamo rispondere alle esigenze delle procedure e della gestione delle persone, perché l’una non esclude l’altra, anzi la integra». La consulenza strategica Un tassello ulteriore che completa l’offerta di Intelco è la consulenza. […]